Alice in Wonderland

Questo servizio, sempre dedicato ad Alice,  è in uno stile decisamente diverso dagli altri, i decori sono stati mischiati tra di loro unendo assieme diversi stili e ho cercato di ottenere un effetto invecchiato  e consunto tamponando il fondo del servizio in un avorio sfumato ad effetto vecchie pergamene. Ho giocato poi con l'azzurro del vestito di Alice ed il rosso della regina di cuori per dare un pò di vivacità al tutto.  

Al servizio questa volta ho abbinato delle tovagliette in carta plastificata che ho creato appositamente per questo scopo, io per mia comodità, le ho stampate in formato A4 con una normalissima stampante Epson e poi le ho plastificate, ma il disegno l'ho creato nel formato A3 che assomiglia di più ad una classica tovaglietta americana.

Le bustine da té sono invece un graditissimo regalo e sono state realizzate dalla mia amica Giusy, se vi piacciono le trovate in vendita qui.

Ecco le tovagliette all'americana (Place Mat) in carta che ho stampato e plastificato,  come vi ho già anticipato sopra qui sono in formato A4.

Alice nel paese delle meraviglie

Alice è decisamente un decoro molto adatto per un servizio da té, quindi continuiamo la serie con un servizio da té per 6 persone dedicato interamente a questo personaggio tanto amato da grandi e piccini. Il servizio è in porcellana ed è interamente dipinto a mano.

“- Alice: Per quanto tempo è per sempre?

- Bianconiglio: A volte, solo un secondo.” 

Un giorno Alice arrivò ad un bivio sulla strada e vide lo Stregatto sull'albero.

- "Che strada devo prendere?" chiese.

La risposta fu una domanda:

- "Dove vuoi andare?"

- "Non lo so", rispose Alice.

- "Allora, - disse lo Stregatto - non ha importanza". 

“È sempre l’ora del tè, e negli intervalli non abbiamo il tempo di lavare le tazze.”

«Ma tu mi ami?» chiese Alice. «No, non ti amo.» rispose il Bianconiglio.

Alice corrugò la fronte e iniziò a sfregarsi nervosamente le mani, 

come faceva sempre quando si sentiva ferita.

«Ecco, vedi? – disse il Bianconiglio – Ora ti starai chiedendo quale sia la tua colpa, perché non riesci a volerti almeno un po’ di bene, cosa ti renda così imperfetta, frammentata. 

Proprio per questo non posso amarti. 

Perché ci saranno dei giorni nei quali sarò stanco, adirato, con la testa tra le nuvole e ti ferirò. 

Ogni giorno accade di calpestare i sentimenti per noia, sbadataggine, incomprensione. 

Ma se non ti ami almeno un po’, se non crei una corazza di pura gioia intorno al tuo cuore, i miei deboli dardi si faranno letali e ti distruggeranno.

La prima volta che ti ho incontrata ho fatto un patto con me stesso: mi sarei impedito di amarti fino a che non avessi imparato tu per prima a sentirti preziosa per te stessa. 

Perciò, Alice no, non ti amo. Non posso farlo.»